Oggi tratteremo del “Ghosting“, fenomeno molto diffuso di questi tempi, e praticato da 2 personaggi della mia storia. Dopo mesi in cui mi è successo letteralmente di tutto, sono finalmente tornata a scrivere un nuovo articolo, per questa rubrica a tema “amoroso”.
Premetto che per me, a volte, c’è una linea molto sottile tra amore e amicizia. Nel senso che provo per molte mie amicizie (uomini e donne) un sentimento talmente profondo, intenso e sincero che, se ci fosse anche la componente fisica, potrebbe tranquillamente trasformarsi in amore. Il passo non è poi così lungo.
Come nasce la rubrica #FelixInLove?
Adoro scrivere, mi diverte, mi aiuta a sdrammatizzare e superare dei momenti difficili. Sotto-rubrica di #TheFelixDiary, #FelixInLove (“Felix innamorata”, o “Felice in amore”) è nata per gioco. Affronto diversi argomenti attraverso le mie esperienze personali. Un viaggio profondo in quei sentimenti che ho forzatamente represso, ma mai davvero risolto.
Nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, compenso bene il mio lato estroverso con quello più composto e professionale. In amore, invece, riesco a mantenere molto meno il controllo. Mi definirei passionale, cinica e romantica.
Confrontarmi e condividere con voi opinioni ed esperienze varie, può essermi utile a capire meglio alcune situazioni che, da interna ed emotivamente coinvolta, a volte, non so come affrontare.
E poi, “mal comune mezzo gaudio”, non vorrete lasciarmi da sola a smazzarmi lo scoramento che deriva dai miei assurdi pensieri e rapporti interpersonali??? Vi tocca!
In questa rubrica, racconterò, per puro svago, situazioni ed emozioni con pochi filtri e tanta ironia. É necessario quindi leggere e prendere il tutto con la dovuta leggerezza.
Leggi anche: “L’amore è una cosa semplice: la mia storia con Moumino” (prossimamente)
Dove eravamo rimasti?
Ma facciamo un passo indietro: eravamo partiti bene, inaugurando questa rubrica #felixinlove con un articolo che vi è piaciuto molto. Vi racconto una storia sotto forma di diario, come un libro a capitoli, con tanto di personaggi ricorrenti. Quindi vi lascio qui sotto il link del primo capitolo per chi se lo fosse perso.
Leggi anche https://lafelixblog.com/2019/02/06/rubrica-felixinlove-di-cosa-hanno-paura-gli-uomini-e-le-donne/
Cos’è il fenomeno del Ghosting?
Una persona ti sta facendo Ghosting, quando sparisce apparentemente senza nessun motivo. All’improvviso inizia a evitarti senza darti spiegazioni. Non si fa volutamente sentire e vedere, anche se dovrebbe. Poi magari, dopo settimane o mesi di silenzio, decide di rifarsi viva come se nulla fosse.
L’istinto di sparire e di evitare il prossimo, derivano dalla paura del conflitto, dal timore di affrontare se stessi e gli altri in situazioni emotivamente complesse. Il Ghoster (fantasma) può essere il super manager sicuro di se sul lavoro, il commerciale spregiudicato o la professionista più brillante, che però, nelle relazioni e nelle faccende di cuore, fugge, scappa e sparisce.
Chi pratica il Ghosting solitamente ha serie difficoltà ad accettare l’idea di poter deludere le aspettative dell’altro. Non riesce a essere il cattivo, il debole o quello sbagliato della situazione. Non vuole essere giudicato negativamente della persona a cui dice no. Decide di chiudere una relazione senza rischiare lo stress di uno scontro, nel tentativo (assurdo) di essere amato lo stesso. O almeno di non vedersi proiettati addosso delusione e perdita di stima. Comunque, rendersi un fantasma, è un modo vigliacco per fare capire che l’interesse non c’è o si è esaurito, senza dirlo brutalmente. Il ghoster ha bisogno di scansare un potenziale pericolo. Rivela fragilità, senso di inadeguatezza e immaturità psicologica. Chi fa ghosting rigetta le responsabilità emotive derivanti dalla chiusura di una relazione ed evita il confronto, auto-assolvendosi con la convinzione di agire nel bene dell’altro.
A volte si tratta di un vero e proprio abuso emotivo da chi lo pratica. Spesso è anche una forma di auto-difesa basata su risposte istintive. Insomma, roba su cui lavorare seriamente da un terapeuta…
Le evoluzioni del Ghosting
Ci sono varie evoluzioni del Ghosting:
- lo zombieing in cui dopo averti scaricato senza una parola di spiegazione, il partner si rifà vivo a distanza di giorni, settimane o addirittura mesi, come se non fosse accaduto nulla.
- Nel mosting l’altro ti fa credere di provare per te un interesse sincero e profondo, sbilanciandosi non solo a parole ma anche nei fatti, per poi sparire nel nulla.
- Infine l’haunting è una inquietante forma di stalking digitale. Fenomeno completamente social, in cui il Ghoster ormai uscito dalla tua vita, riemerge dal passato sotto forma di continui like e cuoricini ai tuoi status su Facebook o Instagram e di visualizzazione nelle tue stories. Si tratta di un approccio passivo-aggressivo, che ha come fine quello di mantenere una sorta di legame, di controllo psicologico. E’ come se ti dicesse senza esporsi troppo: “sono qui, ti penso, mi manchi”. La persona che lo subisce, specie se ancora coinvolta, spera e si dice (sbagliando): “Allora gli interesso, ci tiene ancora a me…”
Conseguenze e traumi di chi è vittima di Ghosting:
Chi subisce ghosting entra in un vortice di pensieri auto-svalutanti e auto-distruttivi, finendo, il più delle volte, con l’attribuire a se stesso ogni colpa, vera o presunta.
Il distress (lo stress che fa male) raggiunge picchi molto elevati, oltre che per la dolorosa chiusura di un rapporto, per il fatto di non poterci fare nulla. Negare il chiarimento, il confronto, la motivazione, va a minare qualsiasi certezza, e ci impedisce di rassegnarci e ricominciare. Restano i dubbi, le domande senza risposta, la frustrazione che cresce, la disistima di se e dell’altro. Di conseguenza tutto si può trasformare, prima in rabbia, e poi in depressione. Il dolore è più forte perché senza forma, senza riferimenti, come lottare contro un mostro invisibile.
Chi subisce una sparizione è devastato da una ferita e da un dolore intenso che se somatizzato sfocia addirittura in malattia. Che sia da parte di un fidanzato di lunga data, un potenziale amore, un amico caro, ma anche dopo un colloquio di lavoro, il ghosting fa male. Non è tanto la durata del tempo trascorso insieme, quanto l’aspettativa che vi si era riposta. Non sono solo gli uomini a sparire senza dare traccia di sé, ma anche le donne.
La vittima si sente realmente cancellata fino a mettere in dubbio le proprie qualità. Cerca in tutti i modi una risposta, ipotizzando di aver colpa o di aver fatto qualcosa che abbia suscitato una reazione passivo-aggressiva. Gli stati d’animo passano dall’incredulità alla rabbia, attraversando tutti gli stadi della malinconia.
La mia esperienza
A causa del mio lavoro (operatrice del benessere) e del mio vissuto (problemi di salute, genitori invalidi gravi, ecc…), sono particolarmente sensibile ed empatica. Attiro situazioni complesse, persone problematiche e bisognose di aiuto (consciamente o inconsciamente). E sento tutto… per fortuna o sfortuna, ho una soglia di sopportazione del dolore, fisico e psicologico, molto alta.
Per esperienza, posso dirvi che subire qualsiasi forma di Ghosting, è una bruttissima sensazione di delusione e abbandono. Ci si sente strani, si prova un mix di confusione, preoccupazione, senso di colpa, impotenza, mancanza. La tua sofferenza è profonda e amplificata dai dubbi. Ed è molto difficile riprendersi, perché non si capisce il motivo di un trattamento simile, soprattutto da parte di una persona a cui tenevi o della quale ti fidavi. É quasi un “tradimento”. Per me era impossibile riuscire ad ammettere che la persona che pensavo di conoscere e di cui avevo stima, non era in realtà quella che credevo. O comunque che quella persona improvvisamente non esistesse più, fosse cambiata… è come dover elaborare un lutto!
Il peggio è quando il Ghost è fortemente confuso o contraddittorio nelle sue parole, ma soprattutto nei suoi comportamenti. E’ come se fosse bipolare, come se fosse tormentato, e non sapesse neanche lui cosa vuole davvero. Come se ci fosse una lotta interiore tra luce e buio. A volte intravedevo la persona a cui volevo bene, che stimavo profondamente e in cui credevo. Altre volte vedevo una persona irriconoscibile: insicura, spaventata, insofferente, infastidita, fredda e distaccata.
Nonostante non ci conoscessimo poi molto, avevo un’idea precisa del mio Fantasma. Il trauma per me è stato non riconoscerlo più. Ero così felice, dopo anni, di averlo ritrovato. Per me era un porto sicuro, un punto di riferimento, una certezza, una cosa bella. Un po’ come se non fosse mai davvero esistita… ma è esistita e IO (che sono ancora giovane e non sono rincoglionita) me la ricordo bene. Non poteva essere tutto finto, non posso aver preso un abbaglio così enorme! La delusione è come quando vedi l’eroe diventare il cattivo, o quando ti crolla un mito.
E poi l’abitudine di non poter più rapportarsi allo stesso modo, doversi trattenere, dover fare mille passi indietro. Che palle!!! (Momento sclero) Ma bisogna farsene una ragione (momento razionale).
Leggi anche: “50 sfumature di narcisista”
I miei Fanta-amici
Io ho due Fanta-amici a cui, per motivi diversi, voglio bene: a Psico leggerlo farà fare i salti di gioia, a Mister G invece verrà un tic nervoso al solo pensiero! Spariscono in preda a chissà quali “pippe mentali“. Io ho cercato, con entrambi, di essere comprensiva e rassicurante, e il risultato è quello di essere trattata come una sfigata che gli muore o corre dietro (vi piacerebbe!). E mi fanno Ghosting.
Il nocciolo della questione penso sia sempre l’attrazione fisica (o nel mio caso mentale). Gli istinti basici (sessuali) secondo me, impediscono qualsiasi rapporto sano di amicizia tra uomo e donna. Mister G, a questo punto, da talmente poco valore a me e al nostro rapporto da volere SOLO una botta e via (ma senza mai averci provato eh, col pensiero!). Psico al massimo può offrirmi una posizione come amante a tempo indeterminato. Non sono santa, assolutamente, ma anche se fossi single (e non lo sono), non sarei disposta ad essere la Botta e via o l’amante di nessuno. Soprattutto di Mimì e Cocò!!!
A spingermi a scrivere del Ghosting è proprio il controverso e indefinibile “non-rapporto” che ho con Mister G e Psico. Non essendoci una relazione sentimentale in ballo, non riesco bene a decifrare i loro comportamenti. Avverto del disagio reciproco, ma non so se dipenda in qualche modo da me.
Riflettiamo insieme: ho davanti semplicemente due stronzi paraculi? Due innamorati che non riescono/possono lasciarsi andare? Uno stronzo e uno innamorato? E in questo ultimo caso, chi è quello semplicemente furbo (stronzo) e quello veramente innamorato? Apro il toto scommesse, a voi l’ardua sentenza.
Le mie amiche Socia e Alter Ego, direbbero che, in ogni caso, sono entrambi due infrequentabili, e che li devo lasciare perdere.
Li conosco, so che sono li, che mi pensano, in osservazione, in attesa. Magari loro aspettano me, mentre io orgogliosa, aspetto loro. Prima o poi si rifaranno vivi, perché i ghoster lasciano sempre la porta socchiusa. Lasciano quel qualcosa in sospeso che è sempre, secondo loro, recuperabile.
Ma con me, se fossi in loro, non tirerei la corda. Io ho molta pazienza, comprensione, e lotto fino a quando penso che ne valga la pena. Ma sono anche molto indipendente e ho una volontà di ferro. Quando decido di chiudere una porta è per sempre. Non importa quanto faccia male, quanto mi manchi, quanto ho bisogno di te. Io sono abituata a essere sola, lo sono sempre stata. Non sono Penelope che aspetta Ulisse. Non aspetto i comodi di nessuno. Più tempo passa, peggio è…
Come reagire e superare il Ghosting
Il ghosting fa sì che la persona che ne è vittima impieghi più tempo per superare la separazione: andare avanti diventa praticamente impossibile se non si comprende le motivazioni di questo strano, inusuale e improvviso comportamento. Come reagire a tutto questo?
- Auto-convincersi che non si è colpevoli di nulla. Non è colpa nostra o dei nostri comportamenti se l’altro tende a sottrarsi e scappare.
- Per superare il dolore della separazione e non peggiorarlo, è fondamentale il no contact: bisogna evitare di chiamare o ricercare il fuggitivo, perché un’inevitabile mancata risposta farebbe ancora più male.
- Bisogna resistere alla tentazione di chiedere inutili spiegazioni. I continui silenzi logorano e amplificano il dolore. Piano piano il tempo lenirà le nostre ferite e ci aiuterà a dimenticare.
- in caso di ghosting, guardare la relazione con distacco, e capire che esistono persone incoerenti che non mantengono le premesse o le promesse.
- Non tornare sui tuoi passi con chi già una volta ti ha reso vittima di ghosting.
- Mantenere alta la guardia con chi appare molto (troppo) misterioso, con chi è incline a mentire e non mostra rispetto per gli altri, con chi ha un comportamento passivo-aggressivo o infantile.
Mai rincorrere o assillare il Ghost
Provare a contattare il “ghost”, uomo o donna che sia, per chiedere un confronto o un chiarimento, è legittimo. Bisogna però essere consapevoli che, molto probabilmente, la domanda non avrà risposta o la reazione alla pressione sarà molto negativa. “Stalkerarlo” con richieste compulsive di spiegazioni o forzare un contatto (verbale, fisico, un sushi…) produrrà quasi certamente l’effetto contrario: lo allontanerà o ne tirerà fuori il peggio. Si travestirà ancor di più da insensibile, disinteressato e superficiale. Ti tratterà come se gli dessi fastidio, come se ti stesse facendo un favore e come se non fosse felice o lusingato di averti accanto. Per fortuna, tu sai che non è davvero così… altrimenti non insisteresti e penseresti che ne valga la pena.
Però, alla fine, per dirla come Carl Gustav Jung, “poco importa sapere dove l’altro sbaglia, perché lì non possiamo fare niente. Interessante è sapere dove sbagliamo noi stessi. Perché lì si può fare qualcosa”
A livello psicologico, il nostro stile di attaccamento e le nostre credenze (consce e inconsce) definiscono il modo in cui interagiamo con gli altri, le cose che ci attirano e quelle che non ci piacciono. Quello che attiriamo, e che ci attira, ci dice qualcosa di noi. I nostri comportamenti sono guidati da questi aspetti inconsci che talvolta vanno in direzione opposta rispetto a quello che vogliamo consciamente. In altre parole, razionalmente possiamo credere di voler incontrare una persona affidabile con cui costruire una relazione seria, e pensiamo di agire in tal senso, ma poi nei fatti siamo portati altrove… (solitamente dritte in bocca agli stronzi!).
A livello spirituale, nulla succede per caso. Incontrare qualcuno o qualcosa, vivere una determinata esperienza, è sempre in qualche modo utile. Bisogna quindi individuare l’insegnamento. Analizzare razionalmente la situazione e capire su cosa dobbiamo lavorare, il talento che possiamo sviluppare in quella occasione.
Ghosting: in conclusione
Per me è difficile capire o accettare il ghosting, perché io sono una persona coraggiosa: tendo sempre a chiarire, affrontare le situazioni e i problemi, anche se è difficile, anche se è faticoso. Mi è capitato raramente di prendere distanze e non farmi più sentire, ma solo in situazioni estreme, dove le persone erano tossiche o mi facevano troppo male.
Comunque giusto per farci una risata e concludere in bellezza: il ghosting non capita mai con la gente che ti sta sui maroni e vorresti si dileguasse dalla tua vita. No, quelli, “i rompipalle” che non ti piacciono, quelli non spariscono mai!
Magari per i miei due fantasmini, anche io sono, per chissà quale motivo, una cozzettina rompipalle (perché sei donna, a prescindere!). Per Psico non credo, Mister G invece potrebbe vedermi come la classica donna limitante nella sua libertà di single che si vuole ancora divertire, senza impegno e senza dover dar conto a nessuna. In generale, entrambi mi han fatto intendere che sono un pericolo, una persona che li mette in crisi e porta a mettersi in discussione.
La mia dolcezza e il mio affetto confondono. Per gli uomini se sei gentile, ci stai. E se non ci stai, allora sei innamorata e li vuoi sposare. Sono esseri semplici, BASICI, troppo. Che ne sanno dell’universo che c’è dentro la nostra testolina? Del perché li vuoi vedere solo per il piacere di chiacchierare. Ma tanto, alla maggior parte di loro, non interessa scoprirlo.
E a voi è mai capitato qualcosa di simile? Siete mai stati vittima di Ghosting? Oppure siete stati voi ad attuare la pratica del Ghosting e perché?
PS: mi scuso per la volgarità e per il modo di scrivere estremamente colloquiale, poco curato. Però ammettiamolo, in certi argomenti, le parolacce rendono tremendamente l’idea. Inoltre non ho nessuna voglia di travestirmi da signorina perfettina, mentre parlo di cose, per me, così coinvolgenti. Voglio scrivere di getto, di pancia, anche a costo di fare un sacco di errori di forma e grammatica. Spero possiate capire e apprezzare lo sforzo, condividere i propri sentimenti non è facile.
Potete seguire le rubriche #felixinlove e #thefelixdiary anche sui social, in particolare su Facebook e sul profilo Instagram @lafelix_fashionlook. Presto farò dei video in tema anche sul canale Youtube La Felix Blog.
Alcuni stralci dell’articolo si rifanno o sono stati estrapolati da fonti web che vi invito a leggere per maggiori informazioni sul Ghosting:
“Generazione di Codardi” “Tutto sul Ghosting” “Perché fa così male?” “Ti lascio senza darti spiegazioni”
Proprio ieri stavo ascoltando un dibattito sulla bbc relativamente al ghosting e sulle sue caratteristiche. Personalmente ritengo si tratti semplicemente di un atto di vigliaccheria perpetrato ai danni di un’altra persona. Confrontarsi sulla fine di un amore o di un’amicizia o persino sul perché sia terminato un rapporto di lavoro è manifestazione di maturità. Il ghosting di certo non lo è.
Maria Domenica
Concordo e aggiungo che in certi casi si giustificano scaricando sulla vittima la colpa, che pensa di aver provocato o fatto qualcosa di male per meritarsi un tale comportamento. Se ho fatto qualcosa di sbagliato o non mi vuoi, me lo dici chiaramente!
Di recente alcune mie care amiche hanno deciso di sparire senza nessuna spiegazione! Come vedo è una pratica diffusa. Non la capisco e soprattutto non la giustifico.
Infatti il Ghosting è praticato molto sia dagli uomini che dalle donne, in amore ma anche in amicizia.
Un articolo davvero interessante, non conoscevo tutti questi risvolti del Ghosting e ho imparato parecchio, bravissima.
Grazie mille, mi fa piacere! Nei prossimi articoli affronteremo tanti altri argomenti interessanti e utili
Ahimè penso che ormai tutti abbiano sperimentato almeno un’esperienza di ghosting (e derivati vari)..forse perché le responsabilità sembrano sempre più una cosa insormontabile ai giorni nostri, quindi le persone quando i rapporti si “fanno seri” preferiscono sparire e non investire un minimo di impegno..lasciando l’altra persona con una sensazione quasi di colpa!
XOXO
Cami
Hai ragione è proprio così, le persone non hanno più voglia di impegnarsi e investire nei rapporti seri e duraturi. Oltre a sentirsi in colpa, resta l’amarezza per aver perso la possibilità di vivere e costruire qualcosa di potenzialmente bello. E’così difficile trovare una persona affine che ti faccia provare qualcosa di bello, che perderla per paura è un peccato.
Mi è capitato in passato con alcune amicizie, purtroppo….
Si fa male anche quando si tratta di amici o parenti che si sottraggono o chiudono un rapporto senza spiegazioni.
ma spiegami un po’, questo fenomeno è trattato psicologicamente?
Sicuramente è un fenomeno che c’è sempre stato ed è in aumento, non va sottovalutato. Andrebbe trattato psicologicamente sia chi lo subisce ma anche chi è portato a scappare per capirne le cause.
Articolo meraviglioso, l’ho divorato e avrei voluto non finisse mai! Anzi, non vedo l’ora di leggere le prossime puntate della rubrica <3
Che si tratti di amore o di amicizia, credo che tutti noi abbiamo avuto a che fare almeno una volta nella vita con il ghosting. È un fenomeno purtroppo molto diffuso, eppure ammetto che prima di leggere questo post non mi ero mai fermata a ragionare sulle cause. Come dici tu, chi pratica il ghosting "Non vuole essere giudicato negativamente della persona a cui dice no. Decide di chiudere una relazione senza rischiare lo stress di uno scontro, nel tentativo (assurdo) di essere amato lo stesso.": in particolare mi colpisce quel "tentativo (assurdo) di essere amato lo stesso", che mi sembra indice di una grande insicurezza e di serissime problematiche interiori. Lungi da me giustificare chi si comporta in questo modo, per carità, ma questo post mi è servito per realizzare quanto siano profonde le problematiche psicologico-emotive che sono alla base di questi comportamenti e che vanno ben oltre quello che spesso chiamiamo in maniera riduttiva "egoismo".
Anch'io, come te, sono abituata a chiedere e dare spiegazioni ed affrontare di petto le situazioni problematiche, e proprio per questo vado completamente in tilt di fronte ad una sparizione immotivata tipo ghosting, che poi finisce per innescare una serie di dinamiche autodistruttive legate alle mie insicurezze. Per questo ho apprezzato moltissimo che nell'articolo non trattassi solo il fenomeno, ma anche le strategie per affrontarlo, in primis smettere di sentirsi responsabili e poi anche smettere di rincorrere il fuggitivo.
Credo che la chiave per sfuggire alla morsa (terribile) del ghosting stia in due elementi. Uno: imparare a fare a meno di una spiegazione e accettare che alcune cose sfuggono al nostro controllo (difficilissimo!); due: cercare sempre il lato positivo (o almeno una lezione positiva) nella circostanza che ci è capitata. Come dici giustamente tu, non possiamo cambiare gli altri ma sicuramente noi stessi e il nostro modo di interagire con il mondo esterno, e questo fa tutta la differenza.
E, a questo proposito, direi che sia Mister G. che Psico hanno parecchie problematiche da risolvere, e che proprio per questo tutto sommato non è poi tanto un male che siano spariti 😉 Affrontare il ghosting è come affrontare un lutto brutale e immotivato: lascia dentro tanta rabbia e tanto dolore. Eppure a volte liberarsi di certe presenze/assenze tossiche è una vera e propria fonte di salvezza, anche se sul momento non ce ne rendiamo conto…
Comunque ti voglio bene e non vedo l'ora di leggerti ancora!
Che bello sapere che anche voi vi state appassionando e non vedete l’ora di proseguire con me in questo viaggio e racconto! <3 Mi sto mettendo in gioco, senza filtri con tutte le difficoltà del caso, e sono felice che questa rubrica possa dare spunti di riflessione utili e interessanti. C'è chi trasforma in negativo le cose brutte o difficili della vita, e chi, come noi, invece cerca sempre di affrontarle, di trarne un insegnamento e di dare il meglio di se, nonostante tutto. Essere la migliore versione di noi stessi si può, anzi si deve! E non per gli altri, ma per noi. Io auguro a tutti i fantasmini, e in particolare a Mister G, di risolvere presto qualsiasi cosa lo abbia portato a chiudersi, e che possa tornare presto la persona meravigliosa che è...con o senza di me.
Ma alla fine la sacra regola vale sempre: “se non ti cerca, la verità è che non gli piaci abbastanza” 😂
Articolo davvero interessante, descritto nei minimi dettagli in maniera da far comprendere a tutti cosa significhi essere vittima di tutto ciò.
Tante sfaccettature che ignoravo.
Grazie della tua testimonianza.
Un abbraccio